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Longevity Diet: i segreti delle popolazioni più longeve del mondo

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Al mondo esistono terre misteriose che cullano segreti millenari di longevità e vitalità: sono le blue zones, zone ad alta presenza di ultracentenari, aree dove il tempo sembra rallentare e l’eterna giovinezza diventa consuetudine. Questi luoghi non sono solo punti geografici, ma fonti di ispirazione e saggezza, che offrono un’occasione per scoprire i segreti di una ricca cultura alimentare volta alla salute e per intraprendere un viaggio nella stessa essenza della vita. 

Index

Blue Zones: oasi di longevità nel mondo
Non solo genetica: la longevità è un caleidoscopio di fattori
Dieta antinfiammatoria: spazio agli alimenti vegetali
Superfood: un ingrediente chiave per ogni blue zone
I metodi di cottura: preservare i principi nutrizionali dei superfood
Hara Hachi Bu e Kuten Gwa: le basi della consapevolezza

Blue Zones: oasi di longevità nel mondo

In tutto il mondo, esistono delle rare enclave dove l'orologio sembra scorrere più lentamente e dove raggiungere età oltre i 100 anni è una norma piuttosto che un'eccezione. Questi luoghi, noti come "Blue Zones" o zone blu, rappresentano delle vere e proprie oasi di longevità e salute. Ad Okinawa, un'isola remota nel sud del Giappone, gli abitanti vantano una delle più alte percentuali di centenari al mondo. Altro esempio sono gli Ikariani, gli abitanti dell'isola greca di Ikaria nel Mar Egeo, famosa per la sua elevata concentrazione di nonagenari e centenari attivi e vitali. O ancora, la regione dell’Ogliastra in Sardegna, i cui abitanti godono di perfetta salute sino alla tarda età.

Queste comunità non solo superano di gran lunga la media mondiale per quanto riguarda l'aspettativa di vita, ma godono anche di una qualità della vita notevole, mantenendo la salute fisica e mentale nel corso della lunga esistenza. Le Blue Zones sono dunque il punto di partenza per esplorare il segreto della longevità e della vitalità che caratterizza queste popolazioni.

Una delle Zone Blu del mondo: la regione dell'Ogliastra in Sardegna

Non solo genetica: la longevità è un caleidoscopio di fattori

La longevità non è una mera questione genetica, bensì il risultato di un intricato intreccio tra fattori genetici, ambientali, culturali e comportamentali, che insieme plasmano la qualità e la durata della vita delle persone nelle diverse regioni del mondo.

La pratica quotidiana di lavori all'aria aperta da parte delle popolazioni centenarie ha un impatto positivo sull'umore e sulla salute fisica, aumentando la resistenza e mantenendo le persone in forma. Inoltre, la longevità delle popolazioni è influenzata anche dalle culture e gli stili di vita delle comunità. Le tradizioni culturali che promuovono il supporto sociale, la spiritualità e la pratica di attività rilassanti come lo yoga o la meditazione possono contribuire in modo significativo alla longevità e al benessere delle persone.

Infine, gli ambienti naturali delle blue zones sono ricchi di risorse, di terreni fertili che favoriscono la disponibilità di cibi freschi e locali. Il fattore più importante nello stile di vita delle popolazioni più longeve è una dieta ricca di nutrienti e povera di alimenti processati, che favorisce la salute generale e previene l’insorgere di malattie invalidanti.

Approfondiamo quali sono i capisaldi della dieta delle popolazioni più longeve al mondo. 

Dieta antinfiammatoria: spazio agli alimenti vegetali

Le diete adottate dalle popolazioni delle zone blu si distinguono per l'abbondanza di alimenti di origine vegetale, che offrono un ricco assortimento di nutrienti essenziali per la salute. Frutta fresca, verdure a foglia verde, frutta secca e oli vegetali sono consumati regolarmente e costituiscono la base della dieta quotidiana. 

Alla componente vegetale si uniscono i carboidrati integrali: i due, insieme, rappresentano il 90% dell’alimentazione, mentre il restante 10% della dieta è costituito da forni proteiche. Le proteine animali consumate provengono prettamente da pesci ricchi di omega 3, quali sardine o sgombri e vengono consumate in quantità limitate, come se fossero un contorno. Tuttavia, la scelta proteica primaria di tali popolazioni è rappresentata da fonti di origine vegetale, quali la soia nei paesi dell’est e i legumi nei paesi occidentali.

Secondo gli esperti, questo stile alimentare è a tutti gli effetti una dieta antinfiammatoria ad alto contenuto di antiossidanti e bassa in calorie, che garantisce la salute generale e riduce il rischio di malattie cardiovascolari, diabete, neoplasie e altre patologie croniche associate all’invecchiamento.

Superfood: un ingrediente chiave per ogni blue zone

La dieta di ciascuna delle popolazioni più longeve al mondo è caratterizzata da ingredienti chiave che costituiscono la base della loro piramide alimentare. Questi ingredienti, tipici dell'area geografica di ogni popolazione, sono considerati veri e propri "superfood". Tuttavia, è importante sottolineare che il concetto di "superfood" è distante dalla concezione occidentale del termine, poiché non si riferisce ad alimenti esotici o miracolosi, ma piuttosto alla capacità di questi alimenti di favorire la salute e il benessere, in particolare aumentando la funzione immunitaria dell’organismo. Tra questi si trovano:

  • Le patate dolci = tipiche nella dieta della popolazione di Okinawa e presenti in due colorazioni (arancione e viola), le patate dolci sono ricche di fibre, sali minerali e antiossidanti che favoriscono il ricambio cellulare.
  • Il tofu = tipico del Giappone, è un alimento derivato dalla soia fermentata, ricco di proteine vegetali. Principale fonte proteica nei paesi dell’Asia orientale, il tofu è un alimento versatile e ricco di vitamine e minerali.
  • Le albicocche secche = tipiche nell’alimentazione degli Hunza del Pakistan del Nord, questi frutti essiccati sono una preziosa fonte di beta carotene, che protegge dall'effetto dei radicali liberi e aiuta a prevenire disturbi di varia origine e patologie cancerogene.
  • Le crucifere = cavoli, cavolfiori, verze sono le principali fonti di vitamine di quasi tutte le popolazioni longeve e, insieme agli ortaggi a foglia verde, rappresentano gli “immancabili” ingredienti dell’alimentazione quotidiana.
  • L’olio extra vergine di oliva = condimento protagonista della dieta mediterranea di Grecia e Sardegna, l’Olio EVO è ricco di omega-3 e rappresenta una fonte preziosa di grassi sani associati alla riduzione del rischio di malattie cardiovascolari e al benessere generale.
I superfood consumati nelle diete delle popolazioni più longeve al mondo

I metodi di cottura: preservare i principi nutrizionali dei superfood

L’approccio alimentare equilibrato e i cibi nutrienti consumati quotidianamente sono i capisaldi dello stile di vita delle popolazioni più longeve del mondo. Ma quali sono i metodi di cottura principalmente utilizzati per valorizzare al meglio tali ingredienti e mantenere inalterate le loro componenti nutrizionali?

Nelle cucine tipiche delle comunità centenarie spiccano due pratiche culinarie principali: l’affumicatura e la cottura a vapore. La prima tecnica è impiegata per preservare gli alimenti deperibili e per donare ai cibi sapori e aromi che richiamano il mondo naturale; la seconda è invece la modalità di cottura prediletta per mantenere intatti i micronutrienti presenti negli ingredienti ed esaltarne i sapori.

Nella cucina moderna, l'adozione di tali tecniche di cottura potrebbe richiedere l'utilizzo di vari strumenti e tempi di preparazione prolungati. Tuttavia, tali limitazioni sono efficacemente superate da SuperOven, che dispone di un affumicatore integrato e, regolando l’immissione di vapore, consente di cuocere a vapore qualsiasi ingrediente in tempi tre volte più rapidi rispetto ad un forno tradizionale.

Prova i metodi di cottura prediletti dalle popolazioni più longeve al mondo con SuperOven.

Hara Hachi Bu e Kuten Gwa: le basi della consapevolezza

Per completare il quadro dello stile alimentare delle persone più longeve al mondo, è importante sottolineare due tra le varie pratiche che guidano il loro approccio al cibo. Nello specifico, l’”Hara Hachi Bu” e il concetto di “Kuten Gwa”.

Il primo termine rappresenta l’attenzione posta sul controllo delle porzioni: è un detto giapponese che suggerisce di fermarsi all’80% della sazietà, limitando così l'assunzione calorica di ogni pasto. “Kuten Gwa”, che significa “piccole porzioni”, è una pratica che enfatizza l'importanza di consumare pasti composti da porzioni ridotte di diversi alimenti, anziché una grande porzione di un solo alimento, per far sì che la dieta sia più variegata e fornisca al corpo una vasta gamma di nutrienti essenziali.

Entrambi i concetti enfatizzano una profonda consapevolezza alimentare, in cui il cibo non è più considerato soltanto come una fonte di sostentamento, ma piuttosto come un indispensabile componente della salute e come pilastro storico.


I pilastri della longevity diet non rappresentano solamente un’esplorazione culturale, ma un’opportunità per attingere a preziosi insegnamenti. I principi alla base di tale alimentazione non sono riservati esclusivamente alle popolazioni delle zone blu; possono essere adottati da chiunque desideri sostenere la salute e prevenire le malattie croniche. Le significative lezioni fornite dalla dieta delle popolazioni più longeve del mondo possono diventare abitudini condivise e praticate in tutto il mondo, per poter abbracciarne appieno il potenziale di salute e vitalità.

Nel panorama della cucina contemporanea, l'innovazione introdotta da elettrodomestici intelligenti come SuperOven permette di integrare facilmente i principi alla base della longevity diet nella cucina di tutti i giorni, rendendo accessibile e intuitivo seguire uno stile di vita alimentare capace di migliorare significativamente la qualità della vita e aprendo la strada verso un futuro più consapevole.

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